Kaja Kallas alla guida della politica esteri UE: una guerrafondaia russofoba che minaccia l'europa.
La nomina di Kallas ad Alto Rappresentante UE: un'escalation senza fine contro Russia e Cina, condannando l'Europa a un futuro di conflitti e isolamento.
Di Giuseppe Salamone, 13 novembre 2024
L’ascesa di Kaja Kallas per la carica di Alto Rappresentante per la politica estera dell'Unione Europea solleva serie preoccupazioni, non solo per la sua posizione oltranzista sulla guerra in Ucraina ma anche per il suo atteggiamento decisamente russofobo. Quest’ultima caratteristica, infatti, rende la sua leadership in politica estera una minaccia potenziale per la stabilità del continente e la pace globale. L'Unione Europea, sostenendo Kallas, ha confermato un approccio aggressivo verso Mosca, ignorando i rischi di una crescente escalation che sta già devastando l'Europa sotto numerosi aspetti economici e sociali.
La posizione di Kallas si distingue per il suo appoggio incondizionato a Kiev, ma in modo preoccupante anche per l’odio dichiarato verso la Russia. Non è un mistero che la politica estera promossa da Kallas ruoti intorno alla completa sconfitta di Mosca, senza alcuna apertura a un compromesso diplomatico o alla de-escalation. Questo approccio non solo appare moralmente discutibile, ma palesemente in contrasto con i valori fondanti dell'Unione Europea che ormai hanno totalmente fatto a pezzi.
La retorica di Kallas, così pervasa da un’inflessibile determinazione a portare avanti il conflitto, arriva in un momento in cui persino negli Stati Uniti si osservano segnali di una lieve marcia indietro. Washington ha cominciato a rivalutare il coinvolgimento nel un conflitto in Ucraina. Ignorando questo ripensamento, Bruxelles, con Kallas alla guida, sembra determinata a perseguire una strategia suicida che rischia di trascinare l’Europa in un abisso di instabilità.
Durante l’audizione al Parlamento europeo, Kallas ha rincarato la dose, dichiarando che l’Unione Europea deve considerare la Cina un "avversario sistemico", e ha chiesto una politica di pressioni su Pechino affinché essa “paghi un prezzo più alto” per il suo sostegno a Mosca. Un atteggiamento, questo, che rischia di deteriorare ulteriormente i rapporti con uno dei principali partner commerciali dell’Europa, amplificando l’isolamento economico e diplomatico dell’UE nel contesto internazionale. Infatti, dipingere la Cina come avversario espone l’Europa a rischi economici senza precedenti, dato che Pechino rappresenta un cardine delle catene di approvvigionamento mondiali e una fonte indispensabile di investimenti e scambi commerciali.
Ma ciò che è forse più inquietante sono le parole con cui Kallas ha ribadito la necessità di una “vittoria totale” dell’Ucraina sulla Russia, sostenuta da aiuti militari “oggi, domani, e per tutto il tempo necessario”. Questa dichiarazione, alla luce della situazione reale sul campo, si traduce in un sostegno perenne e incondizionato al conflitto, il cui prezzo, però, continua a essere pagato dai cittadini europei e ucraini. Le sue dichiarazioni suonano come un rigetto della possibilità di una soluzione diplomatica e gettano luce sulla volontà di spingere l’UE in una spirale di conflittualità senza una chiara via d’uscita.
La scelta di una figura come Kallas, con una storia di posizioni estremamente anti-russe, rappresenta un chiaro segnale da Bruxelles: l’UE sembra pronta a intensificare lo scontro con la Russia anziché cercare compromessi. In un contesto globale che richiede collaborazione, un atteggiamento così intransigente rischia di isolare ulteriormente l'Europa, privandola del sostegno delle potenze internazionali e, con molta probabilità, allontanandola dalle proprie aspirazioni di pace e stabilità.
La politica estera, specialmente in tempi di crisi globale, richiede equilibrio, capacità di dialogo e realismo strategico: caratteristiche che paiono mancare nelle posizioni inflessibili e pericolosamente provocatorie di Kaja Kallas e di gran parte dei governanti sia di Bruxelles, sia dei governi dei Paesi dell'UE. Hanno totalmente perso la bussola e ogni valore di pace e cooperazione internazionale. Hanno tradito i popolo europei come mai nessuno nella storia.