Ipocrisia occidentale e censura selettiva: casino sul russo Gergiev e silenzio sull'israeliano Oren
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Il 27 luglio 2025, alla Reggia di Caserta, è attesa l’esibizione del celebre direttore d’orchestra Valery Gergiev nell’ambito della rassegna “Un’estate da Re”. Insieme alla Filarmonica del Teatro Verdi di Salerno e ai solisti del Mariinskij di San Pietroburgo, Gergiev porterà sul palco uno spettacolo di altissimo livello artistico.
Ma l’attenzione, purtroppo, non è rivolta alla musica, bensì alla polemica politica e alla crescente pressione per cancellare la sua partecipazione. A guidare questa campagna vi è in prima fila l’europarlamentare del Partito Democratico Pina Picierno, che ha invocato l’esclusione del maestro perché "fiancheggiatore di Vladimir Putin".
In tempi dove la cultura dovrebbe unire, la tentazione di usarla come campo di battaglia ideologica sembra diventata norma. Gergiev è diventato il bersaglio perfetto per una classe politica occidentale che, anziché distinguere tra arte e propaganda, sceglie la scorciatoia del boicottaggio preventivo.
Ma il problema più grave non è solo la richiesta di censura nei suoi confronti, ma anche quei doppi standard vergognosi e ipocriti!
Daniel Oren, direttore d’orchestra israeliano, non solo il 23 e 25 luglio dirigerà “La traviata” di Giuseppe Verdi sempre nella Reggia di Caserta, ma negli ultimi mesi ha continuato a esibirsi sui più grandi palcoscenici italiani senza che nessuno, nemmeno tra i paladini della moralità a targhe alterne, sollevasse un sopracciglio.
Non una parola da Oren sulla carneficina di civili a Gaza. Nessuna presa di distanza dai nuovi nazisti chiamati sionisti, dal governo Netanyahu, dalle sue politiche di occupazione e dal genocidio in corso a Gaza.
Per lui, però, nessuna interrogazione parlamentare, nessuna richiesta di censura, nessuna polemica. Eppure, secondo una logica coerente, se si ritiene inaccettabile la presenza di Gergiev per i suoi legami politici, come si può tollerare la presenza pubblica di chi, come Oren, non ha mai condannato il genocidio commesso dal suo governo e dal suo Stato terrorista?
La deputata europea Pina Picierno, che oggi chiede la censura per Gergiev, è la stessa che solo pochi mesi fa posava sorridente al fianco del generale israeliano Amir Avivi, ex ufficiale dell’esercito che guida uno dei principali gruppi di pressione della destra sionista. Un uomo noto per le sue posizioni estremiste, messianiche e razziste. Un paladino del suprematismo etnico che avrebbe dovuto indignare qualsiasi rappresentante politico impegnato nella difesa dei diritti umani.
Ma per la Picierno, che sbraita davanti a Gergiev e tace davanti a Oren, evidentemente, la vergogna non ha limiti nè confini.
Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, tace. Davanti a un’ondata censoria che puzza di maccartismo e propaganda selettiva, la leader della sinistra italiana preferisce non esporsi. Eppure, se davvero si crede nella giustizia, nella libertà d’espressione e nella coerenza etica, questo è il momento di parlare chiaro.
Non si può predicare l’accoglienza e poi cacciare un artista perché russo. Non si può condannare la guerra solo quando fa comodo politicamente. E soprattutto, non si può ignorare il genocidio in corso a Gaza mentre si finge di difendere i valori europei.
Ed è qui che sta l’ipocrisia più oscena: ciò che lo Stato terrorista di Israele sta facendo da mesi in Palestina, per brutalità, per sistematicità e per disprezzo della vita umana, ricorda sempre più da vicino le pagine più buie della storia europea. E sì: oggi, a Gaza, ci sono scene che neppure il Terzo Reich avrebbe osato mostrare con tale impudenza, nella luce del giorno e sotto gli occhi del mondo intero.
Paragonare ogni cosa al nazismo è spesso abusato e rischioso, ma quando un esercito usa la fame come arma, bombarda scuole e ospedali, e chiama “terroristi” bambini uccisi nel sonno, il paragone non serve più a offendere, ma a risvegliare la coscienza. Se lo slogan “mai più” ha un senso, allora non può valere solo per una parte del mondo.
In conclusione, se proprio vogliono escludere qualcuno visto che ormai è diventato di moda, la prima testa a saltare dovrebbe essere non quella di Gergiev. Bensì quella di Oren!
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Cosa ci vuoi fare, mondo pieno di idioti. Questi giudizi sulla stampa e TV non vanno considerati, non ci crede neanche chi li scrive.
Per quanto mi riguarda non leggo giornali e non guardo TV da molti anni così evito di arrabbiarmi🌝
Condivido l’arrabbiamento, per me anche disgusto.